IL GONG INFUOCATO

L'effetto del gong infuocato fu proposto al pubblico nei tour del 1978 e del 1979.

Nel tour del 1978, mentre i ROCKETS eseguivano Space rock, i tecnici preparavano il gong per il terzo pezzo, Astrolight.

Il gong infuocato - Photo by A. D'Andrea - © LesROCKETS.com

Il gong infuocato - Photo by A. D'Andrea
© LesROCKETS.com

Il gong infuocato - Photo by A. D'Andrea - © LesROCKETS.com

Il gong infuocato - Photo by A. D'Andrea
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Christian entrava in scena roteando una mazza finché sull'attacco percuoteva il gong che, cosparso da una sostanza mielosa infiammabilissima, si incendiava con una gran vampata.

La mazza utilizzata da Christian veniva poi riposta all'interno di un cestello da champagne riempito d'acqua, posto vicino al gong.

Il gong infuocato - Photo by Danilo - © LesROCKETS.com

Il gong infuocato - Photo by Danilo
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Il cestello da champagne - Photo by A. D'Andrea - © LesROCKETS.com

Il cestello da champagne - Photo by A. D'Andrea
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In seguito venne applicato un meccanismo di innesco che, azionato a distanza dai tecnici, provocava l'incendio del gong senza interventi diretti sullo stesso.

Nel tour del 1979 tale effetto scenico era previsto durante l'assolo di batteria.

Meccanismo di innesco azionato a distanza - Photo by A. D'Andrea - © LesROCKETS.com

Meccanismo di innesco azionato a distanza - Photo by A. D'Andrea
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Il gong infuocato - Photo by A. D'Andrea - © LesROCKETS.com

Il gong infuocato - Photo by A. D'Andrea
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Dei tre gong Ufip, donati ai ROCKETS da Luigi Tronci, ne furono montati solo due, uno alle spalle di Alain Groetzinger e l'altro al centro del palco alle spalle di Christian Le Bartz.
Poteva capitare, a volte, che per motivi di spazio o per problemi legati alla sicurezza, venisse utilizzato solo quello dietro ad Alain Groetzinger, ad esempio nel caso di esibizioni in piccoli locali.