GARY STEWART HURST

Già tecnico della Vox di Londra, nonché inventore del distorsore 'Tone Bender' per chitarra, Gary Stewart Hurst, conosciuto amichevolmente nell'ambiente musicale come 'Gary the Fuzzman' approda in Italia per la prima volta nel settembre del 1964 a seguito di un incontro avvenuto a Londra con Nazzareno Orlandoni, detto 'Mimmo', il fondatore della Elka, società italiana specializzata nella costruzione di tastiere e sintetizzatori. Quest'ultimo si era recato nella capitale britannica, presso un negozio di strumenti musicali di un amico di Gary, con un prototipo di organo da mettere a punto. Fu così che il negoziante chiamò Gary, il quale, dopo aver visionato lo strumento, ironicamente si rivolse a Orlandoni dicendogli 'che lui avrebbe fatto di meglio'.

Invitato dunque in Italia, Gary accetta di buon grado e progetta per la neonata Elka, l'organo Capri del quale ne verranno successivamente prodotti alcuni modelli.

Tornato nella propria città natale nel 1965, riprende a lavorare in proprio, dove progetta e costruisce i suoi Tone Bender; in questo periodo il suo laboratorio comincia ad essere frequentato da diversi artisti, che diverranno delle vere e proprie pietre miliari del rock come i Beatles, Jimmy Page e Jeff Beck (Yardbirds), Pete Townshend (The Who), Stevie Winwood (Spencer Davis Group), tanto per citarne alcuni.

Gary Stewart Hurst oggi con il Tone Bender originale - © LesROCKETS.com

Gary Stewart Hurst oggi con il Tone Bender originale
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L'odierno Tone Bender MK1 - © LesROCKETS.com

L'odierno Tone Bender MK1
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Il 1° gennaio 1968, Gary torna in Italia, precisamente a Castelfidardo, in provincia di Ancona, dove vi si stabilisce definitivamente. L'anno successivo approda alla Crumar, storica fabbrica italiana di strumenti musicali e dopo un intermezzo alla ditta Giaccaglia, dove si occupa della progettazione di strumenti a tastiera, ritorna alla Crumar per seguire altri progetti, quali i piani elettronici e le tastiere multi-strumenti, di moda in quei tempi.

Nel 1973 crea un proprio marchio, la Electronic Sounds, con il quale vengono commercializzati alcuni strumenti di sua produzione: pedali di effetti, piani elettronici, ecc.
Gli anni settanta saranno molto prolifici per Gary e per i suoi inimitabili effetti per chitarra, che verranno commercializzati anche con i marchi C.B.S./Arbiter e Meazzi (UFO).

Gary Stewart Hurst 'nel suo stand' Electronic Sounds durante una fiera musicale - © LesROCKETS.com

Gary Stewart Hurst 'nel suo stand' Electronic Sounds durante una fiera musicale
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Allestimento dello stand con locandine e poster che ritraevano il marchio 'ROCKETS' e gli strumenti della Electronic Sounds utilizzati dagli stessi - © LesROCKETS.com

Allestimento dello stand con locandine e poster che ritraevano il marchio 'ROCKETS' e gli strumenti della Electronic Sounds utilizzati dagli stessi
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Nel 1978 Gary si reca ad un concerto dei ROCKETS, di tappa ad Ancona in occasione di una delle date del tour di On the road again, assieme al suo amico Mario Gioielli, titolare della omonima ditta Gioielli, che nel frattempo aveva donato ai ROCKETS l'organo elettrofonico Navaho.

La pedaliera per chitarra Electronic Sounds utilizzata da Alain Maratrat - © LesROCKETS.com

La pedaliera per chitarra Electronic Sounds utilizzata da Alain Maratrat
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A sinistra il banco Electronic Sounds con gli effetti (flanger, equalizzatore, ecc.) utilizzato da Fabrice Quagliotti - © LesROCKETS.com

A sinistra il banco Electronic Sounds con gli effetti (flanger, equalizzatore, ecc.) utilizzato da Fabrice Quagliotti
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A seguito di questo evento Gary conosce personalmente i componenti del gruppo, che il giorno successivo si recano nella sua fabbrica di Castelfidardo, dove vengono omaggiati di una pedaliera per chitarra ed alcuni effetti per tastiera.
Proprio in questo periodo anche l'italiana Crumar donerà ai ROCKETS due tastiere, il Multiman S e il DS1.

1979, in alto a sinistra il banco Electronic Sounds con gli effetti (flanger, equalizzatore, ecc.) utilizzato da Fabrice Quagliotti - Photo by Ledi E. - © LesROCKETS.com

1979, in alto a sinistra il banco Electronic Sounds con gli effetti (flanger, equalizzatore, ecc.) utilizzato da Fabrice Quagliotti - Photo by Ledi E.
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1979, in alto il Piano elettronico Concert 61 della Electronic Sounds - © LesROCKETS.com

1979, in alto il Piano elettronico Concert 61 della Electronic Sounds
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L'anno successivo, nel corso del tour relativo all'album Plasteroid, i ROCKETS ripropongono sul palco, a fasi alterne, la pedaliera per chitarra Electronic Sounds, mentre Fabrice Quagliotti annovera nel suo già nutrito parco tastiere anche un piano elettrico, il Concert 61, interamente progettato e costruito da Gary, nonché un banco sul quale sono installati numerosi effetti tra cui flanger, equalizzatore, ecc., collegati alle tastiere ed ai sintetizzatori.
La pedaliera per chitarra verrà utilizzata inoltre, per l'ultima volta e a fasi alterne, da Alain Maratrat nel corso del tour relativo all'album Galaxy del 1980.

1979, alle spalle di Fabrice Quagliotti, al centro, il piano elettronico Concert 61 della Electronic Sounds e davanti il Crumar DS1 - © LesROCKETS.com

1979, alle spalle di Fabrice Quagliotti, al centro, il piano elettronico Concert 61 della Electronic Sounds e davanti il Crumar DS1
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Locandina pubblicitaria Electronic Sounds: nella foto Fabrice Quagliotti alle prese con il piano elettronico Concert 61 - © LesROCKETS.com

Locandina pubblicitaria Electronic Sounds: nella foto Fabrice Quagliotti alle prese con il piano elettronico Concert 61
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Gary continua nella sua produzione di effetti e strumenti musicali fino al 1983 e nel 1985 torna alla Elka per occuparsi della realizzazione dei manuali di istruzioni, attività che porterà avanti negli anni successivi per altri prestigiosi marchi musicali come Farfisa e Ketron.

Il nome di Gary, compare sul retro di alcuni dischi dei ROCKETS; in particolare è citato in Plasteroid, "Live" e Galaxy con la frase "Special effects pedals by Gary Stewart Hurst".

Attualmente 'the Fuzzman', animato dall'input di numerosi artisti internazionali ha ripreso la produzione del suo famosissimo Tone Bender.