LA CHITARRA LANCIAFIAMME

In questa pagina viene descritto un ulteriore effetto scenico tra i tanti presentati dai ROCKETS nei concerti dal vivo: la chitarra lanciafiamme.

Benché al pubblico italiano questo effetto possa sembrare di recente introduzione, in quanto utilizzato negli showcase e nei concerti dal vivo degli ultimi anni, la sua storia risale lontano nel tempo, agli inizi della carriera del gruppo, che come noto è avvenuta in Francia.
Nessuna notizia era emersa sino ad oggi sull'utilizzo della chitarra lanciafiamme nel 'periodo argentato' della band, cioè dagli inizi sino al 1982, ma grazie alle incessanti ricerche effettuate (ndr. da LesROCKETS.com) ci siamo imbattutti in alcune fotografie senza dubbio uniche.

Nel 1976 nei ROCKETS erano presenti due chitarristi, Alain Maratrat e Bernard Torelli. Alain militava col gruppo sin dai tempi dei Crystal (1972), mentre Bernard era da poco entrato nella band dopo che Guy Maratrat aveva lasciato i ROCKETS alla fine del 1975.
Proprio Bernard, o meglio Bernie, soprannome con cui Torelli è conosciuto nell'ambito musicale, è l'artefice dell'utilizzo della chitarra lanciafiamme.

Bernard Torelli con la sua Fender Stratocaster in azione nel 1976 - © LesROCKETS.com

Bernard Torelli con la sua Fender Stratocaster in azione nel 1976
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LES ROCKETS live nel 1976, a destra Bernard Torelli - © LesROCKETS.com

LES ROCKETS live nel 1976, a destra Bernard Torelli
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L'impiego dell'effetto scenico si è limitato al periodo dei concerti del tour del 1976, il secondo della carriera ROCKETS, dove le esibizioni sono state tenute generalmente in locali al chiuso, principalmente discoteche, nel paese d'oltralpe. L'uso dell'effetto cessò contestualmente all'abbandono del gruppo da parte di Bernard, avvenuto nel settembre dello stesso anno, che aveva deciso di dedicarsi maggiormente alle attività di studio insieme al fratello Jean-Pierre Massiera.

Le fiamme sprigionate dalla chitarra erano ottenute attraverso l'utilizzo di un candelotto pirotecnico (fuoco artificiale), delle dimensioni di un sigaro, applicato sulla parte posteriore della cima del manico della chitarra di Bernard Torelli stesso. La chitarra utilizzata allo scopo era una Fender Stratocaster, anche oggi la preferita da Bernie, utilizzata molto frequentemente sia on stage che in studio.
L'accensione avveniva attraverso un interruttore On/Off che Bernie aveva applicato alla chitarra, sostituendo la terza chiavetta sulla paletta della sua Stratocaster dell'epoca; all'interno della chitarra era posizionata una pila da 9 volt, direttamente collegata al candelotto.

Al momento opportuno Bernie premeva l'interruttore, che alimentando il detonatore, incendiava il fuoco artificiale mostrando una improvvisa pioggia di fiamme con il relativo fumo.

La trovata scenica, per l'epoca altamente spettacolare ed anche pericolosa, veniva proposta al termine dello spettacolo durante il brano Rocket man.

Gianluca Martino con la chitarra Ibanez in azione nell'aprile 2006 a Mantova - Photo by Stefano (Vic) - © LesROCKETS.com

Gianluca Martino con la chitarra Ibanez in azione nell'aprile 2006 a Mantova - Photo by Stefano (Vic)
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Gianluca Martino con la chitarra Ibanez in azione nell'aprile 2006 a Mantova - © LesROCKETS.com

Gianluca Martino con la chitarra Ibanez in azione nell'aprile 2006 a Mantova
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Lo stesso effetto è stato nuovamente proposto dai ROCKETS, a partire dall'anno 2005, sia nell'ambito di showcase che di concerti dal vivo, in tutte quelle occasioni che lo hanno consentito; la legislazione italiana in materia di sicurezza ha infatti posto negli ultimi anni delle limitazioni sull'utilizzo di 'materiali pericolosi', in particolare nel caso di manifestazioni in spazi chiusi.

Nel 2004, durante l'acquisto dei fuochi d'artificio per il palco, che avevano una forma cilindrica con diametro di circa 10 centimetri, il cui utilizzo era iniziato con il concerto di Como del 25 luglio, sono stati identificati anche dei candelotti con forma più sottile, il cui diametro era di circa 3 o 4 centimetri. Ritenuti interessanti dal frontman L.B.M., sono stati dapprima applicati al guanto sinistro ed utilizzati nei concerti del 2004 di Como e Nuova Gorica (Slovenia).
Successivamente, l'idea di utilizzare tali effetti pirotecnici sulla chitarra è nata a Fabrice Quagliotti, che ritenendo l'effetto scenico particolarmente spettacolare suggerisce a Gianluca Martino di adottarlo per arricchire ulteriormente gli show. Viene quindi deciso di predisporre una apposita chitarra su cui montare i candelotti, che sarà utilizzata per tutto lo spettacolo in caso di showcase o nella sola fase conclusiva in caso di concerto completo.

Nonostante i circa 30 anni trascorsi, il principio tecnico di azionamento è rimasto lo stesso (interruttore e batteria da 9 volt applicati alla chitarra), ma gli effetti pirotecnici attuali offrono un migliore effetto visivo ed una maggiore durata.

I candelotti montati sul retro della paletta della chitarra Ibanez a Carpi (MO) nel giugno 2007 - Photo by Stefano (Vic) - © LesROCKETS.com

I candelotti montati sul retro della paletta della chitarra Ibanez a Carpi (MO) nel giugno 2007 - Photo by Stefano (Vic)
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Operazione di rimozione dei candelotti dalla chitarra Jackson ad Alba nell'agosto 2006 - © LesROCKETS.com

Operazione di rimozione dei candelotti dalla chitarra Jackson ad Alba nell'agosto 2006
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'La prima' del nuovo millennio è stato lo showcase tenuto a Milano il 25 giugno del 2005 in Corso Como, nell'ambito della manifestazione SMS (Solo Musica Sicura), a cui i ROCKETS hanno partecipato insieme a numerosi altri artisti.
La chitarra utilizzata per l'occasione da Gianluca Martino è stata una Ibanez color argento, appositamente predisposta attraverso l'applicazione provvisoria di tutto il materiale necessario all'effetto; l'attivazione del fuoco è stata effettuata sul brano Rebel yell, lanciato come singolo proprio in quel periodo.

La stessa chitarra è stata riutilizzata anche per alcune esibizioni successive; il calore sprigionato e l'intensità delle fiamme hanno però provocato un incendio al legno, che hanno portato Gianluca ad effettuare dei perfezionamenti all'impianto ed alla chitarra, che è stata rivestita con fogli in alluminio.

Per aumentare l'impatto scenico, visto il ridotto ingombro raggiunto dai candelotti attuali, ad ogni esibizione ne vengono generalmente impiegati due, accesi contemporaneamente dallo stesso innesco.
Le fiamme sono azionate sul brano Galactica, che negli showcase è proposto come ultimo brano della scaletta, mentre nei concerti dal vivo come secondo ed ultimo bis dell'esibizione.

Gianluca Martino con la chitarra Jackson in azione nell'agosto 2007 ad Arre (PD) - Photo by Stefano (Vic) - © LesROCKETS.com

Gianluca Martino con la chitarra Jackson in azione nell'agosto 2007 ad Arre (PD) - Photo by Stefano (Vic)
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Gianluca Martino con la chitarra Jackson in azione nel febbraio 2008 a Nonantola (MO) - Photo by Stefano (Vic) - © LesROCKETS.com

Gianluca Martino con la chitarra Jackson in azione nel febbraio 2008 a Nonantola (MO) - Photo by Stefano (Vic)
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A partire dal luglio 2006, la chitarra lanciafiamme adoperata principalmente da Gianluca è una Jackson di colore rosso, sulla quale, oltre all'effetto pirotecnico, sono stati applicati una serie di piccoli specchi che consentono la rifrazione di luce e laser; lungo il retro del bastone corrono i cavi elettrici, ricoperti da adesivo in alluminio e terminanti con dei mammuth, che portano alla pila da 9 volt posta all'interno della chitarra ed all'interruttore posizionato nella parte anteriore bassa della cassa.