ROCKETS

Rockets (1976) - © LesROCKETS.com

Rockets (1976)
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Brani
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- Apache (J.Lordan) [4:00]
- Ballade sur Mars (G.Tempesti) [2:15]
- Fils du ciel (C. LeBartz/C.Mainguy) [3:10]
- Future woman (P. Renaux) [3:35]
- Terre larbour (B.Torelli) [1:00]
- Le chemin (C. LeBartz/G. L'Her) [4:00]
- Apesanteur (C.Charbonnier/A.Goldstein) [6:30]
- Ave Maria (Schubert) [3:45]
- Last space train (B.Calmedo) [3:00]
- Genese future (F.Bréant) [6:30]

Data pubblicazione
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Giugno 1976 in Francia e Canada
Settembre 1977 in Italia e Giappone
Primi mesi del 1978 in Spagna e Germania

Formato
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LP, K7.
Dall'album sono stati estratti vari brani singoli pubblicati su 7" e 12".
In versione CD è disponibile all'interno del cofanetto The silver years.
Sono state realizzate diverse stampe abusive su CD.

Nazioni
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FR Francia

CA Canada

IT Italia

JP Giappone

ES Spagna

DE Germania

Produzione
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Claude Lemoine

Registrazione
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I brani contenuti nell'album Rockets sono stati incisi tra Vincelles, lo studio Saint Jérôme e gli studi della Decca di Parigi nel periodo compreso tra il 1975 e il 1976; in quest'ultimo sono stati definitivamente mixati e finalizzati con la collaborazione dei fonici Claude Achallé ed Henry Arcens.

I ROCKETS hanno avuto a disposizione per un lungo periodo e per un uso esclusivo lo Studio C della Decca, questo grazie a Claude Lemoine che per diversi anni ha ottemperato alla funzione di produttore artistico all'interno della citata casa discografica.

Formazione
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Christian Le Bartz - Voce
'Little' Gérard L'Her - Voce e basso
Bernard Torelli - Chitarra
Alain Maratrat - Chitarra
Alain Groetzinger - Batteria e percussioni
Michel Goubet - Tastiere

Partecipazioni
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La necessità di Claude Lemoine di disporre di un album completo in un arco di tempo relativamente breve, unita al fatto che il gruppo si trovava impegnato in varie esibizioni dal vivo nella madrepatria, ha fatto si che lo stesso si avvalesse della collaborazione di musicisti ed arrangiatori esterni.

Tra questi molti erano suoi amici, come ad esempio Françoise Bréant e Gérard Tempesti o si trattava di personale che in quel periodo frequentava gli studi parigini della Decca in quanto impegnato in altri progetti musicali.

L'urgenza di pubblicare un album in tempi rapidi, per sfruttare la richiesta proveniente dal crescente pubblico che partecipava numeroso alle esibizioni dal vivo, giustifica anche la presenza nell'album di alcune cover di altri artisti e/o gruppi riarrangiate da, o per, i ROCKETS stessi.

Per maggiori dettagli sulle varie partecipazioni si rimanda alla successiva sezione 'Strumenti e voce'.

Strumenti e voce
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Oltre agli strumenti in dotazione al gruppo, nell'album Rockets sono stati utilizzati sia strumenti disponibili presso gli studi della Decca che strumenti personali dei vari collaboratori.

Apache è una cover dell'omonimo brano pubblicato nel 1960 dagli Shadows e scritto da Jeremiah Patrick 'Jerry' Lordan, compositore e cantante britannico, che nell'infanzia come autodidatta imparò a suonare piano e chitarra.
Nella versione dei ROCKETS la chitarra solista è suonata da Bernard Torelli; il suono delle percussioni in controtempo alla batteria è stato affidato ad un session man amico di Claude Lemoine.

Le voci in Ballade sur mars, brano composto da Gèrard Tempesti, sono di Gérard L'Her.

La struttura musicale del brano Fils du ciel non è stata realizzata dai ROCKETS, ma è originaria della canzone The king of crazy town, incisa nel 1975 allo studio Saint Jérôme di Parigi da Claude Mainguy ed interpretata e pubblicata su 45 giri dallo stesso con il nome MOVING MEN.
La voce principale è di Gérard L'Her, mentre Christian Le Bartz pronuncia il ritornello 'Nous sommes le fils du ciel'.

La versione di Future woman presente nell'LP è stata completamente reincisa dal gruppo, rispetto alla versione originale pubblicata nel 1975 su 45 giri, sempre a nome ROCKETS, ma cantata ed eseguita da Philippe Renaux.
Il cantante è Gérard L'Her, mentre la voce roca che effettua il conteggio alla rovescia a metà brano è di Karl Heinz-Schafer.

Il brano Terre larbour è in realtà una parte del brano originale, con lo stesso titolo, incluso nel primo disco omonimo dei VISITORS, pubblicato nel 1974 e prodotto da Jean-Pierre Massiera e Claude Lemoine. La versione inclusa nell'album Rockets è della durata di 1 minuto rispetto alla versione originale di 3 minuti; la scelta di includerlo nell'album è stata effettuata da Claude Lemoine in quanto adatto all'utilizzo come brano strumentale introduttivo nelle esibizioni dal vivo.

Le chemin è stata composta a Vincelles da Gérard L'Her, nel 1975, che l'ha anche interpretata. La voce sovraincisa è sempre di Gérard L'Her.

Il brano Apesanteur è una cover dell'omonimo pezzo del 1967 del gruppo King Set, capitanato dal tastierista e cantante Michel Jonasz e dal chitarrista Alain Goldstein, quest'ultimo autore delle musiche del brano, i cui testi sono stati realizzati da Claire-Lise Charbonnier.
Nell'album dei ROCKETS la voce è di Gérard L'Her, mentre il basso e la batteria sono suonate da session men.

Il brano Last space train è una cover dell'omonimo pezzo del 1963 del gruppo svedese The Spotnicks, Le dernier train de l'espace.

L'Ave Maria non ha bisogno di particolari presentazioni, in quanto si tratta della cover del famoso canto del viennese Franz Shubert, composto nel 1825.
La scelta di inserire un brano così particolare nell'album è stata dettata dalla necessità di garantire una durata minima allo stesso e per dare un tocco di originalità; la chitarra solista nella 'versione ROCKETS' è suonata da Bernard Torelli. La scelta di utilizzare anche questo brano nel disco non si rivelò però del tutto convinta e ne è conferma il fatto che nelle stampe successive, destinate ad altre nazioni, venne rimpiazzata da altri brani.

Le tastiere nel brano Genese future sono suonate da Françoise Bréant che ne è anche il compositore; la voce è di Christian Le Bartz

Alle realizzazioni dei brani Apache, Ballade sur mars ed Apesanteur ha partecipato un'orchestra sinfonica diretta da Karl Heinz-Schafer che ha effettuato le registrazioni all'interno del grande Studio A della Decca.

Al disco hanno preso parte vari coristi tra cui Patrick Attali dei VISITORS.

Foto e grafica
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Il logo 'Rockets', che compare sia sul fronte che sul retro della copertina dell'album Rockets e che ha caratterizzato tutte le pubblicazioni del gruppo tra il 1975 ed il 1979, è stato ideato e disegnato da Claude Lemoine stesso.

La fotografia di copertina è stata realizzata nei primi mesi del 1976 da J.J. Bernier in una collina nei pressi dell'aeroporto di Stains, città dove risiedeva Claude Lemoine all'epoca. Il paesaggio rappresentato, che negli anni settanta era ancora 'parzialmente selvaggio', è attualmente diventato zona residenziale a seguito della costruzione di diverse unità immobiliari.

Per esigenze di impaginazione la fotografia è stata stampata invertendo l'immagine ottenuta; il lato destro della stessa è in realtà il lato sinistro della scena originale (è possibile avere un riscontro di tale fatto osservando l'impugnatura delle chitarre che risulta 'mancina').
I ROCKETS, presenti nella foto sulla copertina dell'album, sono, da sinistra a destra: Alain Maratrat, Alain Groetzinger, Christian Le Bartz, Bernard Torelli e Little Gérard L'Her. Qualche tempo dopo lo scatto si è aggiunto al gruppo il tastierista Michel Goubet.

La foto utilizzata per la copertina dell'album Rockets - © LesROCKETS.com

La foto utilizzata per la copertina dell'album Rockets
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La foto utilizzata per la copertina dell'album Rockets, nel verso originale scattato dal fotografo (successivamente invertita per esigenze di stampa) - © LesROCKETS.com

La foto utilizzata per la copertina dell'album Rockets, nel verso originale scattato dal fotografo (successivamente invertita per esigenze di stampa)
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La copertina dell'album appare completamente verde con leggere sfumature rosse del manto erboso poiché il giorno in cui venne realizzato il set fotografico la fotocamera fu caricata per errore con una pellicola per diapositiva all'infrarosso; quando le diapositive furono sviluppate, l'imprevisto risultato della stampa, in cui vi era una dominante del colore verde, piacque comunque sia a Claude Lemoine che agli stessi ROCKETS, che decisero di utilizzare tale immagine proprio per la copertina del disco.

La coltre di fumo che si sprigiona dai piedi dei ROCKETS in posa è un gas utilizzato per la derattizzazione. Claude Lemoine posizionò il barattolo che lo conteneva ai piedi dei cinque musicisti che furono costretti, loro malgrado e per qualche istante, a respirarne il forte e nocivo odore.

La foto a colori contenuta all'interno della copertina apribile della stampa originale francese è stata realizzata nel 1976 all'interno della Salle Wagram di Parigi sita al numero 39 in Avenue des Ternes, non lontano dagli studi di registrazione della Decca. Benché tale sala sia uno dei luoghi più antichi e famosi di Parigi, in cui si sono tenute innumerevoli feste e manifestazioni di ballo (l'inaugurazione risale a metà del 1800), per quanto riguarda i ROCKETS non si è trattato di una esibizione dal vivo, ma della realizzazione di uno specifico set fotografico affidato a J.J. Bernier.
Gli strumenti musicali visibili nella foto sono solo in parte di proprietà dei ROCKETS, ovvero le due chitarre Jacobacci, il basso Rickenbacker imbracciato da Gérard L'Her e parte del parco tastiere vicino al quale è posizionato Michel Goubet; la grande batteria grigia Tama al centro della foto e le altre chitarre sono state prestate ai ROCKETS a scopo pubblicitario ed esclusivamente per quel set fotografico.

La foto utilizzata all'interno della copertina apribile della edizione originale francese - © LesROCKETS.com

La foto utilizzata all'interno della copertina apribile della edizione originale francese
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Momento distensivo al termine della sessione fotografica realizzata presso la Salle Wagram di Parigi - © LesROCKETS.com

Momento distensivo al termine della sessione fotografica realizzata presso la Salle Wagram di Parigi
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Note e curiosità
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L'album Rockets, a cui in alcuni casi è stato associato il titolo Future woman (ad esempio in alcune biografie ufficiali o su articoli della stampa), sin dalla sua nascita 'è stato battezzato' da Claude Lemoine e dagli stessi ROCKETS con l'acronimo 'album vert' ('album verde'), termine con il quale è da loro indicato anche oggi.

L'album avrebbe dovuto comprendere anche il brano Don't be sad, ma fu scartato da Claude Lemoine poiché non in linea con lo stile e lo spirito che stavano caratterizzando le incisioni e l'immagine stessa proposta dai ROCKETS.

La pubblicazione differita dell'album in alcune nazioni, rispetto alla stampa in madrepatria, ha portato alla sostituzione di alcuni dei brani inclusi nella versione originale.

In particolare nella stampa italiana, pubblicata l'anno successivo rispetto all'uscita francese, non è inclusa l'Ave Maria sostituita dal brano Future woman (long version), che viene incluso come ultimo brano del lato B. Tale versione fu incisa e arrangiata da Philippe Renaux che, oltre ad essere di maggior durata rispetto alle precedenti, ha un diverso mixaggio e presenta un assolo con il talk box eseguito da Alain Maratrat. Il talk box utilizzato è un Maxxon.
La pubblicazione di questa nuova versione di Future woman, contestualmente al lancio della band in Italia, venne considerata adatta e vincente per il successo nelle radio e nelle discoteche della penisola.

L'elenco dei brani pubblicati sulla stampa italiana è la seguente:

SIDE ONE
Apache
Ballade sur mars
Fils du ciel
Future woman
Terre larbour
Le chemin

SIDE TWO
Apesanteur
Last Space Train
Genese Future
Future Woman (long version)


Il successo italiano dell'album porta alla sottoscrizione di nuovi contratti con altre case discografiche ed alla pubblicazione dello stesso, nel 1978, anche in Spagna ed in Germania.
L'edizione tedesca, per assecondare i gusti del relativo pubblico, propone una diversa scaletta dei brani che prevede la presenza di nuove canzoni e l'assenza di altre presenti in origine; in particolare vengono sfruttati i brani proposti sul secondo maxi singolo della band Space rock - Don't be sad rilasciato del dicembre 1977.

L'elenco dei brani della stampa tedesca è la seguente:

SIDE ONE
Ballade sur mars
Fils du ciel
Future women
Terre larbour
Space rock

SIDE TWO
Last space train
Apesanteur
Genese future
Don't be sad

Informazioni disco
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FACE A
Apache 4'00
(Lordan)
Ballade sur Mars 2'15
(G. Tempesti)
Fils du ciel 3'10
(C. Le Bartz, C. Mainguy)
Futur woman 3'35
(P. Renaux)
Terre larbour 1'00
(B. Torelli)
Le chemin 4'00
(C. Le Bartz, G. L'Her)

FACE B
Apesanteur 6'30
(C. Charbonnier, A. Golstein)
Ave Maria 3'45
(Schubert)
Last space train 3'00
(B. Calmedo)
Genese future 6'30
(F. Bréant)

Made in France
Imp. A.R.E.A.C.E.M. - E-6

Vocal C. LE BARTZ
Bass-vocal "LITTLE" G. L'HER
Guitares A. MARATRAT
Guitares B. TORELLI
Claviers M. GOUBET
Batterie - percussions A. GROETZINGER

Arrangements - cordes KARL HEINZ-SCHAFER
Production artistique CLAUDE LEMOINE
Enregistrement STUDIO SOCIETE FRANÇAISE DU SON - PARIS
Ingénieurs du son C. ACHALLÉ / H. ARCHENS
Equipement UNIVOX / TAMA / IBANEZ

Photos J.J. BERNIER
Contact Fan Club, 3 rue de Poissy - 93240 STAINS