1983
Dopo aver definitivamente cessato ogni tipo di rapporto con il produttore Claude Lemoine, i cinque ROCKETS, tornati presso le rispettive residenze, pensano a come potranno evolvere.
Nel 1983 la scenario musicale italiano ed internazionale è mutato e l'interesse verso gli 'argomenti spaziali' ed il glam degli anni settanta, punti cardine sui quali i ROCKETS avevano costruito ed affermato la loro popolarità, sono definitivamente tramontati.
I nuovi canoni musicali sono ancora una volta dettati dall'Inghilterra, dalla quale, a ritmo incessante, arrivano numerose e innovative proposte musicali, molte delle quali nate e maturate all'interno del grande movimento artistico e culturale della new wave (che racchiude la new romantic, il synthpop, ecc.) che gli stessi ROCKETS avevano tentato di approcciare nel 1981 con alcune sonorità presenti nell'album P greco 3,14.
L'ultimo tentativo di trovare un nuovo slancio per il gruppo, avvenuto con la pubblicazione di Atomic nell'autunno del 1982, non aveva sortito il risultato sperato. L'album, infatti, pur essendo particolarmente ricco di passaggi musicali ottenuti mediante l'utilizzo di innovativi strumenti elettronici, non aveva riscosso il consenso dei precedenti, anche se seguiva il successo del singolo Radio station, che aveva avuto buone vendite estive grazie alla partecipazione alla manifestazione Saint Vincent ed i cui brani Radio station e Star vision erano stati inclusi nell'album stesso.
La casa discografica CGD, per arginare questo inaspettato declino, prova a dare nel 1983 nuova visibilità ad Atomic, includendo il brano Star vision nella compilation con artisti vari 16 fiocchi di neve del mese di gennaio e pubblicando a marzo il disco mix in edizione limitata Atomic/Some other place, some other time, realizzato su vinile giallo trasparente, che include, oltre alle versioni originali dell'album, anche una versione remix per ciascuno dei due brani. Alla realizzazione ha collaborato il noto disc jockey e produttore Enzo Persueder, storico DJ del 'Bandiera Gialla' di Rimini e membro della Band of Jocks negli anni ottanta.
Sempre nel corso dell'anno il brano Atomic viene incluso su disco mix in versione 'extended edit' per l'etichetta Disconet; tale emissione, pubblicata sul mercato USA, era destinata solo a disc jockey ed a sottoscrittori di specifico abbonamento.
La consapevolezza di aver perso consensi da parte del pubblico trovava riscontro, oltre che nelle limitate vendite degli ultimi due LP, P greco 3,14 ed Atomic, anche nella minore affluenza di gente ai loro spettacoli live del 1982, che ormai, dopo il grandioso tour del 1980, non erano più tenuti in ampi spazi all'aperto.
Christian Le Bartz invita i compagni ad un periodo di pausa di un paio di anni in cui riflettere sulle effettive aspettative di ciascuno e su come fare evolvere il gruppo, proponendo contemporaneamente la sua aspirazione e cioè la trasformazione della band in un gruppo 'da studio', sullo stile di Alan Parsons Project. Suggerisce inoltre di creare una società di servizi (service) in modo da poter sfruttare economicamente, attraverso il noleggio, il materiale dei ROCKETS (costituito principalmente da luci) che in quel momento era stoccato in un magazzino nei pressi della sua abitazione. Entrambe le proposte del front-man non entusiasmano particolarmente gli altri componenti della band e non avranno alcun seguito.
Nel contempo, in Italia, Maurizio Cannici e la casa discografica CGD sono orientati a rinnovare il sostegno ai ROCKETS, la cui chiave del nuovo successo dovrà essere, questa volta, ricercata e fondata sull'internazionalizzazione del gruppo; in passato infatti, nonostante la pubblicazione dei vari album a livello mondiale e la realizzazione di alcuni concerti in paesi europei, il tentativo di 'esportare' il gruppo, soprattutto negli Stati Uniti che era stato identificato come il paese che poteva fungere da trampolino di lancio, non era riuscito.
Agli inizi del 1983 Alain Maratrat realizza la demo di Other side of the sun, futura Under the sun e si reca a casa di Christian con il nastro per discutere sull'efficacia del pezzo. Vengono inoltre rielaborati alcuni brani i cui provini erano stati realizzati a settembre del 1982 a casa di Alain Maratrat, dove per circa un mese si erano stabiliti Fabrice Quagliotti e Little Gérard L'Her.
Nel quadro della riorganizzazione del gruppo e della realizzazione di un prodotto in linea con le nuove proposte provenienti dai paesi anglosassoni, su precise indicazioni della CGD si cerca una soluzione affinché i brani del nuovo disco vengano interpretati in modo da essere meglio apprezzabili da una platea internazionale, abituata ad una corretta pronuncia inglese.
Nei primi mesi del 1983, in Francia, presso lo studio Jean Jaurès di Jean-Pierre Massiera, i ROCKETS registrano le tracce del nuovo album con la collaborazione del produttore inglese Alan O'Duffy ed il cantante scozzese Clyde Ward. Quest'ultimo, realizzerà la stesura di alcuni testi ed interpreterà il brano Action, rimasto inedito sino alla pubblicazione di una versione demo nel cofanetto A long journey del 2009.
Tutte le canzoni realizzate sono ancora una volta interpretate da Gérard L'Her, il cui accento inglese è ora più marcato; al basso collabora, in alcuni brani, Rosaire Riccobono, che già aveva preso parte alla realizzazione dell'album P greco 3,14.
Queste sono le ultime registrazioni dei ROCKETS alle quali prende parte anche Alain Groetzinger alla batteria, che però non verrà accreditato sul disco.
Nell'autunno del 1983 i ROCKETS sono in Italia con le nuove registrazioni, che non convincono del tutto Maurizio Cannici; l'accento inglese di Little, secondo la CGD, non è ancora sufficientemente adeguato al mercato internazionale e soprattutto manca un brano che sia in grado di trascinare l'album in classifica.
Per quanto riguarda l'utilizzo di una voce madrelingua inglese, la CGD fa tesoro del lavoro compiuto qualche anno prima; alla fine degli anni ottanta, infatti, per allargare la propria offerta musicale aveva avuto rapporti con vari artisti e formazioni d'oltremanica, appartenenti alla cosiddetta 'new generation' britannica, nel tentativo di sottoscrivere contratti per il lancio di nuove proposte e la pubblicazione di album sul mercato italiano. La relazione tenuta con Sal Solo nel 1979, divenuto qualche mese dopo voce e componente leader della band inglese dei CLASSIX NOUVEAUX, non aveva avuto un seguito, ma l'interesse per un nuovo cantante porta la CGD a prendere ancora contatto con lui.
La nuova 'hit', scelta tra i vari motivi appena composti, che deve essere lanciata insieme all'album e di cui deve esserne il traino, è Other side of the sun, brano ritenuto da tutti il più adatto allo scopo.
Dopo aver girato il mondo ed essere giunto all'apice della popolarità, Sal Solo, che da qualche anno stava assaporando il gusto della notorietà con il complesso dei CLASSIX NOUVEAUX, nel 1983 comincia ad essere disilluso dal successo. Questo nuovo stato d'animo è conseguenza dell'esperienza vissuta con le tappe in India del tour del suo gruppo, dove aveva trovato un livello totale di povertà.
Dopo aver conosciuto il bassista Nick Beggs, militante nel gruppo dei Kajagoogoo, che da qualche tempo si è riconvertito al cristianesimo, Sal Solo stringe con lui una forte amicizia ed insieme decidono di effettuare un pellegrinaggio nella città italiana di Assisi, per visitare la chiesa di San Damiano, luogo di culto legato a San Francesco.
Proprio questo viaggio in Italia spinge Sal Solo, nell'ottobre del 1983, ad accettare l'invito della CGD a fermarsi, prima del rientro in patria, negli studi di Milano dove ascolta Other side of the sun e dove riceve l'offerta di unirsi ai ROCKETS o perlomeno di partecipare alla realizzazione di alcune tracce del loro prossimo album.
Maurizio Cannici, con l'assenso dei ROCKETS, affida l'interpretazione del brano al cantante inglese, il quale ne curerà anche la stesura di un nuovo testo. Il pezzo viene completamente reinciso presso gli studi Idea della CGD ed intitolato Under the sun (so day and night), con la produzione di Carmelo La Bionda. Carmelo, insieme al fratello Michelangelo, da anni sta spopolando sulla scena internazionale, dove il marchio 'La Bionda', legato anche alle produzioni con pseudonimo D.D. Sound, è sinonimo di successo; i fratelli La Bionda sono infatti considerati tra gli inventori della discomusic italiana.
Sal Solo, sulla spinta emotiva che recrimina un cambiamento e deciso a dare una svolta alla propria vita, compie un primo passo ed accantona i CLASSIX NOUVEAUX per dedicarsi ai ROCKETS ed al nuovo progetto sonoro.
Trovata una soluzione per gli aspetti musicali di questa nuova fase dei ROCKETS, Maurizio Cannici si deve preoccupare anche della trasformazione dell'immagine e per questo riprende in parte il progetto che era stato pensato da Claude Lemoine nel 1981, affidando lo studio nel nuovo look della band al noto illustratore Victor Togliani, che già aveva collaborato con quest'ultimo in occasione della realizzazione dei costumi e del logo dei VISITORS, nonché del logo di Radio Therouanne, emittente radiofonica di Claude Lemoine, alla quale nel frattempo lo stesso si sta completamente dedicando.
Il cambiamento è radicale; il compito affidato a Victor non si limita alla creazione del look dei nuovi costumi, ma anche al nuovo logo 'ROCKETS' ed alla impostazione grafica dell'album. Il tutto, ovviamente, dovrà essere legato da unico filo conduttore.
Il clima di tensione tra le due superpotenze dell'epoca, USA e URSS, tornato di attualità nei primi anni ottanta, sarà pertanto il tema che ispirerà Victor nella concretizzazione della nuova immagine del gruppo e nella stesura di un primo copione del successivo videoclip, che sarà realizzato per il brano Under the sun.